POGNA FORTUNATO
Fortunato Pogna è nato il 2 luglio del 1957 a Novelle di Sellero da Antonio e Bruna Ferrari.
Sposato con Libera Ferrari di Ono San Pietro ha due figlie, Roberta e Laura.
Ha frequentato le scuole elementari a Novelle di Sellero e le medie a Cedegolo poi, contro la volontà dei genitori che volevano che continuasse gli studi, ha iniziato a lavorare che aveva appena dodici anni presso la fucina del padrino di battesimo Italo, come fabbro.
Al riguardo ci confida che: "In quel periodo i problemi finanziari della mia famiglia valevano di più che non l'attestato. Compresi i genitori eravamo in otto, quattro maschi e due femmine e la salute di mio padre non era delle migliori perché da anni, come regalo del lavoro in miniera, era già silicotico" Per tre anni ha lavorato da Italo poi per un breve periodo si è impiegato in una piccola azienda a Cedegolo, infine è stato assunto alla "Sider Camuna" di Sellero dove è rimasto per una decina di anni.
Nel frattempo qualcuno gli aveva fatto battere il cuore, tanto forte che a diciannove anni era sposato e padre di Roberta. Serviva una mano per i due sposi sbarbatelli e i suoceri Emilia e Domenico si sono prestati di buon grado. Ma le risorse non bastavano per cui Nato gioca la carta dell'estero, prima in Iran e poi nello Yemen. Al rientro in Patria torna nella azienda di Sellero, e nel contempo, con la moglie Libera, apre un piccolo bar. Intanto trova il tempo per operare nel sociale. Con alcuni amici fonda il gruppo sportivo Oratorio Novelle e poi, con l'aiuto dell'allora sindaco Gian Piero Bressanelli, fonda l'Associazione Sportiva Sellero Novelle che a tutt'oggi è importante punto di riferimento per i giovani della Media Valle Camonica.
Infine, nel 1995, Fortunato Pogna incontra una persona speciale, don Antonio Mazzi, che gli indicherà una strada che ancora adesso sta percorrendo.
Don Mazzi fonda Exodus, una struttura per persone con problemi di tossicodipendenza, alcolismo ed altro, e incarica Nato di gestirla in qualità di unico responsabile. La struttura si chiama "Casa Comunità di Enzino" e da quel giorno sono stati accolti circa trecento ragazzi la cui maggior parte sono riusciti a trovare un loro personale equilibrio. Nel 2001 la struttura si è ampliata con una nuova realtà, la "Cooperativa Exodus", allestita in collaborazione con altri collaboratori e alcuni ragazzi ospiti, che a tutt'oggi dà lavoro ad una cinquantina di ragazzi a fine programma e ad altre persone del luogo.
Vi è da dire anche che Exodus ha formulato l'acquisto delle strutture Casa di Enzino e del Centro Convento a Grada di Sonico.