GABOSSI OLIVIERO
Oliviero Gabossi è nato il 30 settembre del 1954 a Darfo da Bettino e Brigida Filippi Pioppi. Nel 1980 si unisce in matrimonio con Eugenia Raimondi che gli ha dato tre figli, Melania, Daniele e Emanuele.
Frequenta le scuole dell'obbligo nel suo paese natale, Angone, poi si iscrive alla Scuola Edile di Breno. Ottempera al servizio militare nel corpo degli alpini nella caserma di Vipiteno e, finita la naja, in attesa di trovare un lavoro che lo soddisfi si impiega come operaio presso la Dalmine di Costa Volpino.
Ma lui ha un carattere intraprendente ed estroverso per cui, memore della rigorosa educazione famigliare si mette in proprio e con l'aiuto dei fratelli Danilo e Corrado, e della moglie Eugenia, apre il Ristorante Pizzeria "Campello". Ed è a quel punto che scopre di avere una grossa predisposizione per la cucina. Nel frattempo, a pizzeria avviata, si dà all'edilizia. Dapprima quella spicciola e specializzata dove progetta, costruisce e mette in opera forni, camini, griglie, stufe a legna; non scordando la sua passione del restauro di auto e moto d'epoca. Poi fa il salto di qualità e fonda una propria ditta che si occupa di piccoli lavori edili. Intanto il figlio Daniele si è fatto adulto e lo sollecita ed invita ad ingrandire l'impresa. Invito che lui prontamente accoglie organizzandosi con macchinari e attrezzature che, col personale che lo segue con estrema fiducia, permette al figlio di emanciparsi in questa nuova attività.
Oliviero non si ferma certo qui. Si definisce un uomo fortunato e ancora una volta si dimostra anche lungimirante. Apre un'altra attività per la ristorazione, "L'Osteria Gabossi", che solo in apparenza sembra fare concorrenza alla precedente, da tempo ormai gestita dalla famiglia del fratello.
Il nuovo locale, inserito all'interno del centro storico di Angone e nella antica casa di famiglia, dove, dice lui, "tutto parla camuno", Oliviero è solo un aiutante, dei famigliari, moglie e figli, ma all'interno del locale tutto, ma proprio tutto parla di lui. Comprese la bontà delle ricette dei suoi antenati e di mamma Brigida.