Giuliano Bonomi è nato il 29 novembre
del 1937 a Cogno di Borno da Bortolo e
da Giovanna Poli. Nel 1961 sposa Carolina
Spandre dalla cui unione nascono tre figli:
Claudio, Ivan e Laura.
Frequenta le scuole elementari nel paese
natale, Cogno, poi ottiene il diploma di
licenza di scuola secondaria di Avviamento
Professionale ad indirizzo industriale a Breno.
Successivamente consegue il diploma di
Disegnatore Tecnico all'Esperia di Bergamo.
Nel 1959 presta il servizio di leva obbligatoria
in qualità di Graduato Disegnatore, addetto
all'ufficio addestramento del Comando
presso il Battaglione Addestramento Reclute
"Julia" di Bassano del Grappa (estratto da
rapporto informativo: carattere fermo, leale e
generoso, meritevole di un soggiorno premio di 15 giorni presso una struttura alberghiera
per ufficiali). Terminato il periodo di leva viene congedato con il grado di sergente, acquisito
per merito.
Dopo l'esperienza militare per Bonomi Giuliano inizia un brillante ed articolato percorso
lavorativo: dal 1961 lavora per un biennio come impiegato tecnico alla Fonderia FAR di
Brescia e nell'aprile del 1963 il suo datore di lavoro lo vuole come dirigente della nuova
Fonderia Industriale Bresciana.
Ma è fuori dalla fabbrica che Giuliano Bonomi riesce ad entrare nel cuore dei suoi concittadini.
Dopo l'esperienza militare egli rimane alpino fino all'osso per cui mette a disposizione il
suo entusiasmo operando nelle infinite attività degli alpini in congedo bresciani. Da subito
entra a far parte della Fanfara Tridentina in qualità di Tamburino. Al ritmo del suo tamburo
il gruppo bandistico bresciano riesce a farsi apprezzare nei molteplici raduni e adunate
del settore. Ma strada facendo egli si era affinato anche in cucina. Da quei primi anni
di impegno culinario è diventato il cuoco insostituibile dei compatrioti dalla penna nera
bresciani. Spesso e volentieri egli riesce a sfoderare una, due e più migliaia di portate
sulle tavolate alpine, ed ogni volta sa alternare ricette fantasiose che soddisfano il palato di
quelle migliaia di commensali. Ma l'evento che maggiormente lo ha fatto conoscere ai suoi
soci bresciani e camuni è stato quando, alcune decine di anni fa, in occasione dell'Adunata
annuale dell'ANA (Associazione Nazionale Alpini) a Trieste, lui, assolutamente privo di
esperienza ciclistica, ha inforcato un catenaccio con le ruote per raggiungere, partendo da
Brescia, la sede dell'Adunata in bicicletta. Vi è arrivato dopo tre giorni e, per sua fortuna,
ad attenderlo vi erano gli amici che lo hanno raccolto a braccia e lo hanno fatto ricoverare
per alcune dolorose e profonde lesioni in alcune zone sensibili del corpo.